Leghe Oro
Metallo nobile per eccellenza, l’oro nell’arte orafa ed in gioielleria
raramente viene impiegato puro (1000/1000 ovvero 24 kt).
Lo si trova più comunemente nella lega 750/1000 (18kt) dove trovano ragione
le sue sfumature di colore; l’oro puro, con simbolo atomico Au
e peso specifico 19,3 kg/dm3 è infatti di colore giallo intenso, e quando
in gioielleria troviamo gioielli d’oro bianco, rosa o rosso, tale sfumatura
di colore è data proprio dalla lega con cui viene, per così dire, diluito
l’oro fino. Proprio per questa ragione l’oro bianco necessita di un bagno galvanico
di finitura, la rodiatura, che provvede a conferire al gioiello il bianco splendente
che altrimenti non avrebbe, essendo composto principalmente d’oro puro
(750 parti su 1000), quindi naturalmente tendente al giallognolo.
Nel caso dell’oro giallo 750/1000, usato nella costruzione del gioiello,
la lega non altera di molto il colore naturale dell’oro perché costituita
da componenti che ne rispettano la proporzione del colore
(di solito argento e rame in parti uguali).
Nel caso dell’oro rosso il metallo legante è principalmente il rame.
Le ragioni per cui l’oro viene legato non sono però da risolversi
unicamente nelle sue sfumature di colore. I motivi più profondi che
hanno fatto sì che questa usanza si perpetrasse sono da individuarsi
proprio nella qualità di lavorazione e di riuscita finale del gioiello che ne deriva.
L’oro fino risulterebbe infatti in molti casi troppo morbido e non garantirebbe
una resistenza ottimale agli urti, alle tensioni, alle trazioni o ai graffi superficiali.
Altra ragione è il peso, che con la lega risulta meno gravoso,
caratteristica non trascurabile in gioielli come ad esempio gli orecchini.
Per ragioni di peso, ma anche per ragioni economiche, in gioielleria e
nell’arte orafa si fa anche uso di leghe più basse di titolo, come ad
esempio la 350/1000 o 9 kt. In questo caso 650 parti del peso totale
dell’oggetto saranno composte da metalli leganti e 350 da oro puro.
Ne risulteranno gioielli più economici oltre che più leggeri.
Che differenza di prezzo c’è tra un gioiello realizzato in oro
750/1000 ed uno a titolo 350/1000?
750/1000 ed uno a titolo 350/1000?
La differenza di prezzo tra queste due leghe sarà corrispondente
alla quantità di oro puro presente in entrambe, dunque nel caso
della lega a 9 carati (350/1000) avremo un’incidenza di circa la
metà di costo di oro fino, mentre il valore della manifattura sarà
identico per entrambi gli oggetti.
- E’ possibile ideare un gioiello che sia in parte in oro e in parte in
argento?
Il lavoro artigianale dell’orefice consente certamente di progettare
in estrema elasticità le componenti singole del gioiello, decidendo,
per vezzo estetico e per necessità tecnica, quali di queste parti possano
essere realizzate in oro oppure in argento. Ad esempio nel caso
essere realizzate in oro oppure in argento. Ad esempio nel caso
di un anello con delle pietre incastonate, una scelta potrebbe essere quella di
realizzare il castone che accoglie la pietra in oro (giallo, rosa o
bianco) ed il gambo in argento, ma se le pietre fossero particolarmente fragili si potrebbe fare esattamente il contrario, "testa" in argento e gambo in oro,
realizzare il castone che accoglie la pietra in oro (giallo, rosa o
bianco) ed il gambo in argento, ma se le pietre fossero particolarmente fragili si potrebbe fare esattamente il contrario, "testa" in argento e gambo in oro,
lavorazione peraltro tipica dello stile antico.
Nulla toglie comunque di poter inserire elementi in oro per creare delle semplici dinamiche di colore che diano maggiore profondità e movimento al gioiello.
Altra variante interessante potrebbe essere quella di realizzare un
centrale di un girocollo ad esempio in oro rosa, applicando invece una
catena d’argento rodiato o ruteniato; questa soluzione avrebbe
l’effetto di presentare un gioiello dal sapore inedito, con un bel gioco
di sfumature di colore, facendo risparmiare sul prezzo finale il costo
del peso dell’oro della catena.
Altra variante interessante potrebbe essere quella di realizzare un
centrale di un girocollo ad esempio in oro rosa, applicando invece una
catena d’argento rodiato o ruteniato; questa soluzione avrebbe
l’effetto di presentare un gioiello dal sapore inedito, con un bel gioco
di sfumature di colore, facendo risparmiare sul prezzo finale il costo
del peso dell’oro della catena.
Non a caso nella gioielleria antica, come accennavo sopra, la composizione
del gioiello di parti miste in oro e argento era una pratica diffusa:
si preferiva realizzare la struttura di base del gioiello in oro per utilizzare
l’argento puro (molto più morbido del 925/1000) solo nella testa,
l’argento puro (molto più morbido del 925/1000) solo nella testa,
che accoglieva spesso dei pavé di rose o di diamanti.
- E’ possibile realizzare gioielli in oro puro? (24kt 1000/1000)
E’ possibile realizzare gioielli in oro 24 carati, ma quando mi viene chiesto
lo sconsiglio vivamente. L’oro puro, infatti, è molto più morbido della lega 750/1000 (18kt), normalmente utilizzata in gioielleria e oreficeria.
Ne risulterebbe dunque un gioiello più sollecito agli urti, alle abrasioni,
e potrebbe presentare nel tempo anche problemi strutturali di rotture.