Provo curiosità per ciò che è frammentato, rotto, incompleto.
Da qui parte anche quest'ultimo progetto, ovvero quello di ricostruire alcuni frammenti della Forma Urbis Severiana, in particolare quelli orfani di un riconoscimento geografico.
La mancanza dell'aderenza esatta a un luogo preciso spoglia questi frammenti dall'importanza di cosa esattamente rappresentino, rendendoli pure tracce, impronte scalze del passaggio dell'umanità nel tempo. E' forse questo l'aspetto che mi affascina di più, il gesto semplice, riconducibile a una storia con l'iniziale minuscola.
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Il testo da cui ho tratto i disegni dei frammenti che mi sembravano più significativi per il progetto è Il catalogo completo delle acqueforti di Piranesi, a cura di Luigi Ficacci, ed. Taschen.
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Da qui ho individuato sei pezzi, ridisegnandoli nel verso più congruo per la montatura in ciondoli. Ho modellato i frammenti come veri e propri pezzi di pietra, con uno spessore di circa 4-5 mm e con tutte le porosità e le irregolarità proprie della frattura del marmo.
Per evitare di sporcare la forma con elementi di raccordo ho pensato di fare un semplice foro passante nei pezzi, nel quale far passare la catena o il cuoio.